
e si potrebbe pensare che, boh, forse tutta questa cosa del cambiamento climatico sia stata una bolla e che non è più un problema. E invece no. Con questo strumento si possono visualizzare le serie storiche di molte città nel mondo.
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e si potrebbe pensare che, boh, forse tutta questa cosa del cambiamento climatico sia stata una bolla e che non è più un problema. E invece no. Con questo strumento si possono visualizzare le serie storiche di molte città nel mondo.
di anidride carbonica. E’ quello che risparmio alla mia (e vostra) aria usando il treno in luogo delle macchina per andare al lavoro. Su base annuale. O 1848 litri equivalenti di benzina non bruciata. O in soldoni 3200€ benzina, autostrada e manutenzione inclusa (bollo, assicurazione e svalutazione no, perche li pago cmq).
Così … giusto per AUTO convincermi che nonostante capitino dei giorni in cui alla mattina il treno si rompe e alla sera ne cancellino 2 e il 3° sia in ritardo di 20 minuti sia cmq una scelta giusta. Per me e non solo.
Certo che se Trenitalia ci mettesse un pochetto piu di impegno …
Da Petrolio.blogosfere.it a sua volta tratto da wikipedia:
– Lo scambio consumistico di regali in costose carte da regalo, molti dei quali inutili o sgraditi, contribuisce ad aumentare la quantità di rifiuti che finiscono nell’ambiente, a meno che i consumatori non decidano… di riciclarli.
– La coltivazione di alberi di Natale da usare per poche settimane, prima di essere mandati in discarica, rappresenta una monocoltura che riduce la disponibilità di terre arabili.
– Gli alberi di plastica sono realizzati con procedimenti dannosi per l’ambiente.
– Le decorazioni natalizie finiscono anch’esse in discarica. Le luci decorative consumano elettricità, prodotta anch’essa con danno all’ambiente.
-L’aumento dei viaggi per vacanza o per visite coinvolge il consumo di combustibili fossili.
Ho fatto pochi regali, nessuno per piacere di consumare, ma tutti con la certezza che sia stati graditi e a volte necessari. Non ho comprato alberi di natale, ne io ne la mia famiglia, ne in plastica ne veri. Sono stato a casa a natale e lo sarò anche a capodanno. Nessuna decorazione inutilmente lampeggiante è stata installata nelle mie vicinanze
Sono quasi un ecologista responsabile.
Se non fosse che questo pomeriggio ho bruciato circa 13 litri di benzina per puro piacere…
Se non fosse che ho mangiato cose provenienti da ogni parte del mondo, il cui costo è dovuto al trasporto e non alla produzione …
Se non fosse che tutto questo, per un attimo, ha dato un senso al nostro modo di vita … mi sentirei in colpa.
Le euro4 inquinano poco. Compriamo tutti una Euro4. Adesso escono le Euro5 e quindi le Euro4 vanno cambiate. Prendiamo tutti una Euro5 per non inquinare.
Ma siamo sicuri che il vero problema non sia la sostenibilità del universo “industrie automobilistiche” ?
No perche sarei veramente curioso di sapere quanti anni ( se non decenni ) deve circolare una euro4 nuova per ripagare l’inquinamento generato dal suo sviluppo, produzione e trasporto.
Tratta un argomento simile BlogMotori su repubblica
Riporto (parzialmente) un commento interessante.
“Io purtroppo non credo piu´alle frittate che ci propinano. […]Un esempio e´la Peugeot 305 sviluppata circa 25 anni fa: questa vettura gia´allora percorreva piu´di 20 km con un litro di benzina e la spiegazione consisteva in una carrozzeria in plastica […] Altro esempio e´il filtro per motori Dieel LCR della Eurofiltrazione di Torino ( http://www.eurofiltrazione.com/LCR.pdf ) : molto semplice , leggero , universale , rigenerabile . La sua applicazione ad un veicolo anziano fa sì che questo rispetti addirittura le norme Euro 6![…]
Aggiungo questo. La mia Panda Euro 1 inquina sicuramente , ma inquina certo di meno che costruire una nuova Panda Euro 4. Solo se penso alle acciaierie , alle plastiche , ai camion che le portano e cosi´via la mia domanda e´: perche´non tenersi le ottime vetture che abbiamo invece di trasformarle in rifiuti tossici ed avvelenarci ulteriormente per costruire le nuove? […]
Morale della favola : si´, le vetture Euro 4 subiranno un deprezzamento , anche perche´presto le Diesel) che non avranno il filtro antiparticolato andranno a pagare una sopratassa. Scommettiamo?”
Alla fine è tutto business e l’ecologia, il cambio del clima, le alluvioni, l’effetto serra, etc … sono solo spauracchi sfruttati ad arte per smuovere l’opinione pubblica in un senso piuttosto che nell’altro. Senza, ovviamente, nessuna cura di fare una seria e scientifica analisi delle conseguenze delle scielte che vengono propinate come “migliori per la salute nostra e del pianeta”
Argomento che seguo con interesse, come i miei pochi visitatori attuali sanno.
Prima di tutto non credo che l’idrogeno sia la soluzione come vettore, per i problemi di stoccaggio e il grande costo (energetico) di produzione e riconversione in energia. Da 100 unità di energia utilizzate per produrre idrogeno, nei nostri cari autoveicoli da 4 a 6 unità di energia, con uno spreco del 95% circa ( vedi : http://www.aspoitalia.net/documenti/fanelli/veicoli.html ) . Senza contare che un serbatoio grande come il bagagliaio di una BMW serie 7 garantisce appena 200km di autonomia ed ha una pressione di stoccaggio talmente alta che il primo tamponamento potrebbe generare un esposione epocale.
Le soluzioni che coinvolgono bio-carburanti sono state spesso additate di scarsa efficenza, di un conto energetico negativo e di rubare spazio a coltivazioni ad uso alimentare. Un articoletto interessante su Ecoblog ( http://www.ecoblog.it/post/1001/erba-al-posto-del-petrolio ) sostiene che l’utilizzo di erba svizzera possa portare almeno il conto energetico in positivo. 4 unità di energia prodotte utilizzandone 1. Restano cmq i problemi del terreno coltivabile.
Una nuova soluzione invece sembra essere la combinazione di idrogeno prodotto da elettricità combinato con un pò di CO2 ( magari strappata dall’aria ) per ottenere metanolo. Decisamente piu facile da stoccare e meno pericoloso. Ed estrando la Co2 dall’aria almeno il ciclo dell’anidride carbonica sarebbe chiuso. Bisognerebbe solo stare molto attenti a non respirarlo o ingerirlo … ma vale lo stesso per la benzina.
Riassunto ( da bol.it, mio spacciatore di libri ufficiale)
“Il miliardario e filantropo George Morton scompare in circostanze misteriose. Negli ultimi tempi Morton, grande finanziatore della causa ecologista (e primo donatore del NERF, una importante organizzazione ambientalista), aveva cominciato a manifestare qualche dubbio sugli allarmi lanciati dagli scienziati. E aveva iniziato a sospettare del boss del NERF, Drake.
Anche il giovane Peter Evans, avvocato di Morton e sincero ambientalista, inizia ad avere qualche dubbio. Si avvicina dunque a John Kenner, uno scienziato eccentrico e geniale di cui Morton pareva fidarsi. Kenner e i suoi soci, un team assai bene assortito, si mettono sulle tracce di un pericoloso gruppo ecoterrorista: in una trama mozzafiato, viaggeranno ai quattro angoli del pianeta, dai vulcani dell’Antartide alle spiagge della Nuova Guinea, dai deserti dell’Arizona alle Isole del Pacifico, dai laboratori di Parigi alle spiagge della California, tra minacce di terrificanti catastrofi ecologiche – compreso uno tsunami artificiale destinato a devastare migliaia di chilometri di coste.”
In realtà piu che un thriller mi è sembrata una lucida critica ad un sistema purulento di propagazione di informazione filtrata e falso allarmismo. Consigliato a tutti. Leggere qualche numero e qualche osservazione di più ampio respiro piuttosto che i proclami di morte e distruzione generalizzata fa bene a chiunque. Ecologisti e non.
Alcune leggi dell’informatica:
Vogliamo riportare queste quattro semplici cose al tanto discusso problema dell’energia?
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