Rebuilding FourSquare for ActivityPub using OpenStreetMap – Terence Eden’s Blog
https://shkspr.mobi/blog/2024/01/rebuilding-foursquare-for-activitypub-using-openstreetmap/
Una veloce segnalazione… Poi se é il caso aggiungerò qualche riflessione.
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Rebuilding FourSquare for ActivityPub using OpenStreetMap – Terence Eden’s Blog
https://shkspr.mobi/blog/2024/01/rebuilding-foursquare-for-activitypub-using-openstreetmap/
Una veloce segnalazione… Poi se é il caso aggiungerò qualche riflessione.
Approfondendo il tema del fediverso ho trovato un plugin di WordPress che permette di federare il proprio blog che quindi appare in tutti i server proprio come un entità federata con utenti suoi, ovvero gli autori dei post.
In questo caso ovviamente ci sono solo io.
Questo post é di fatto anche un test che dovrebbe apparire ricercando @ bosh @ www.b0sh.net .
Il www me lo sarei anche evitato ma non era possibile se non modificando la configurazione di base di WordPress.
P.S. : Direi che ha funzionato. Il post cercato e trovato su mastodon.uno:
Essendomi recentemente iscritto a mastodon ci ho trovato un (piccolo) gruppo di persone, che vuoi perchè si ricordava com’era il web, vuoi per fastidio rispetto alle azioni di monopolizzazione della grande G ha iniziato attivamente a fare qualcosa e creare alternative. Il progetto è molto buono, spero cresca includendo anche chi non percepisce il problema cosi come lo percepisco io.
Forse la cosa più evidente è davvero mastodon, ma il fediverso non è solo Mastodon, e comunque contribuire al fediverso non basta per non essere ostaggi di Google, Apple, Facebook e MS.
Quest’ultima cosa, il non essere ostaggio, è quello che mi ha mosso maggiormente verso il crearmi alternative o piani B.
Non credo che sia sano, giusto e sicuro, che l’identità digitale e quindi primariamente email, ma anche siti web e profili social siano in mano a qualcuno che, con la scusa di offrirceli gratis, li puo di fatto spegnere quando vuole.
Qualche lettura e quale progetto che reputo interessante sull’argomento:
Questa la devo provare:
https://hackaday.com/2023/12/29/using-local-ai-on-the-command-line-to-rename-images-and-more/
UPDATE: E infatti poi l’ho provata. Ho dovuto fare un po di aggiustamenti per utilizzare il tutto con windows e ho provato a modificare i prompt in italiano.
Le modifiche si limitano ai controlli sulla presenza dei llama-file e sui prompt.
Controllo presenza file:
if ! LLAVA=$(command -v ./llava-v1.5-7b-q4.llamafile.exe); then printf '%s\n' "llava-v1.5-7b-q4-main.llamafile: fatal error: update this script with the path of your llava llamafile" >&2 printf '%s\n' "please download https://huggingface.co/jartine/mistral-7b.llamafile/blob/main/mistral-7b-instruct-v0.1-Q4_K_M.llamafile, rename to llava-v1.5-7b-q4.llamafile.exe, and put it in the same directory of this script" >&2 abort fi if ! MISTRAL=$(command -v ./mistral-7b-instruct-v0.2.Q3_K_L.llamafile.exe); then printf '%s\n' "mistral-7b-instruct-v0.1-Q4_K_M-main.llamafile: fatal error: update this script with the path of your mistral llamafile" >&2 printf '%s\n' "please download https://huggingface.co/jartine/Mistral-7B-Instruct-v0.2-llamafile/blob/main/mistral-7b-instruct-v0.2.Q3_K_L.llamafile, rename to mistral-7b-instruct-v0.2.Q3_K_L.llamafile.exe, and put it in the same directory of this script" >&2 abort fi
Prompt italiani:
isgood() { "$MISTRAL" \ --temp 0 \ --grammar 'root ::= "si" | "no"' \ -p "[INST]Questo nome file '${1##*/}' è una descrizione comprensibile e corretta in lingua italiana?[/INST]" \ --silent-prompt 2>/dev/null } pickname() { "$LLAVA" \ --image "$1" --temp 0.3 \ --grammar 'root ::= [a-z]+ (" " [a-z]+)+' -n 15 \ -p '### User: Questa immagine contiene ... ### Assistant:' \ --silent-prompt 2>/dev/null }
Inoltre per mistral ho dovuto scegliere una versione di dimensione non superiore ai 4giga, per limitazioni proprie di windows.
Il comportamento in inglese è buono, mentre l’output in italiano non e’ molto utile e spesso capita qualche parola di spagnolo qua e la.
Mi segno e segnalo questa release che ho trovato impressionate : https://github.com/Mozilla-Ocho/llamafile/releases
Si tratta di un sistema per rendere facilmente accessibili modelli di linguaggio e praticamente funziona su tutti i sistemi operativi (window, linux, mac, etc) sfruttando CPU anche ARM, GPU anche multiple, anche AMD.
Si scarica il modello. Su linux gli si da il permesso di esecuzione, su windows lo si rinomina in .exe e lo si avvia.
Ho scaricato il modello llava e funziona con prestazioni accettabili anche usando solo una CPU non nuovissima (intel i7 11 generazione).
Ho fatto un pò di manutentenzione e ho ricreato da zero il server virtuale che ospita questo blog, un qualche altro progetto personale e la mia mail.
Sono stato per tanti anni cliente di OVH, anche se ad un certo punto mi ha letteralmente bruciato il server. Non in senso figurato.
Dovendo però rifare il server, che per vari motivi non era più aggiornabile e stava diventando un rischio, ho scelto di provare un altro provider.
Percui da questa mattina il tutto viene erogato tramite un VPS di IONOS. Per l’occasione sono passato ad un dual-core con piu spazio di archiviazione. In realtà, viste le esigenze di CLAMD, avrei preferito più memoria RAM invece che piu spazio su disco ma nessuno offriva la configurazione che avrei voluto ad un prezzo ragionevole.
Il tutto rimane gestito dall’ottimo Virtualmin, con poche personalizzazioni. Non avendo cambiato piattaforma di gestione è stato facile backuppare i virtual host da una parte e ripristinarli dall’altre.
Questo titolo ha troppe R. Comunque visto che ho dovuto mettere insieme un po tanti pezzi per fare andare RustDesk, un ottima alternativa free ad AnyDesk, sul mio nuovissimo Raspberry Pi 5 condivido alcune informazioni.
L’obbiettivo era avere RustDesk funzionante, con avvio automatico, sul raspberry non collegato ad alcun monitor (modalità headless).
Per ottenere il risultato desiderato con la versione disponibile al momento della scrittura ( 1.2.3-aarch64 ) si deve:
Configurare il server grafico con X11. Con wayland non ho trovato alcun modo. Si fa da raspi-config -> advanced option -> Wayland
Configurare il boot con terminale. Sempre raspi-config -> System -> Boot / Autologin. X non deve partire in automatico.
Installare il pacchetto xserver-xorg-video-dummy ( rif: https://github.com/rustdesk/rustdesk/pull/3902 ) … il resto dovrebbe gia esserci.
Rustdesk deve essere configurato per l’accesso non sorvergliato e con una password fissa.
Fatto questo si puo staccare riavviare, staccare monitor e tastiera, e accedere da remoto.
Perche recentemente alcuni contenuti sono stati oggetto di de-pubblicazione senza spiegazione.
La cosa e’ particolarmente stupida perche alcuni contenuti rimossi sono stati visibili per anni accumulando piu 100.000 visualizzazioni.
La cosa inoltre e’ particolarmente irritante per chi produce contenuti perche non viene specificato quale delle mille regole sui contenuti si e’ accusati di aver violato.
Sapendo di non aver violato nessuna norma di buon senso, non aver detto il falso e non aver offeso nessuno ho concluso che e’ meglio non contribuire a questa piattaforma.
Poi, anche, la completa arbitrarieta’ e lo squilibrio di forze a cui ci si sottopone quando si interagisce con gli OTP da tempo mi risulta poco sopportabile.
Forse tornero a scrivere opinioni e valutazioni qua, quando ne vale la pena farlo. Ovviamente non in caso la valutazione sia un 4 stelline di cortesia.
E cosi il tutorial ti dice di abilitare il firmware UEFI ma in VMWare Workstation l’opzione non la trovi?
Semplice, apri il file VMX della VM appena creata e inserisci nella seconda riga il dato:
firmware=”efi”
Fonte originaria dell’informazione : https://forums.ivanti.com/s/article/How-to-enable-UEFI-in-VMWare-Workstation?language=en_US
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